PSICOLOGIA: funzionalismo e strutturalismo

Nella prima metà del Novecento gli sviluppi della psicoanalisi hanno portato all'affermazione dell'analisi esistenziale come nuovo indirizzo psicologico. Lo psichiatra svizzero



 Ludwig  Binswager ne definisce i contenuti con l'obiettivo di superare l'accentrazione freudiana che si basava solo sulle pulsioni e di cogliere l'individuo nella globalità della sua esperienza. Nell'ottica dell'analisi esistenziale il sintomo è l'espressione di una mancata realizzazione, di un fallimento esistenziale che per essere sanato richiede di adottare un approccio terapeutico, definito indagine fenomenologico esistenziale, capace di sondare tutti gli aspetti della vita del paziente e non soltanto i contenuti inconsci. Nella seconda metà del Novecento si sviluppa anche lo strutturalismo, che prende più la forma di un metodo piuttosto che di una teoria vera e propria. 

Al centro di questa approccio, che in psicologia è legata al nome di WilliamWundt,


fondatore della psicologia sperimentale, il concetto di struttura come un insieme di elementi interconnessi, in cui singole modificazioni di un fattore si ripercuotono sugli altri e sull'intero sistema.
Quindi ogni fenomeno della realtà è interpretato come insieme di relazioni e studiato,con lo scopo di individuare le leggi universali che stanno alla base delle manifestazioni osservabili.

L'impostazione strutturalista nella psicoanalisi è legata al nome del filosofo e psichiatra francese Jacques Lacan 

che vede l'inconscio strutturato come un linguaggio e che considera entrambi i sistemi dipendenti non dalla volontà dell'individuo ma dal particolare ordine collettivo, o cultura, in cui è inserito. Più specificatamente, secondo l'orientamento di Lacan, tra cultura le stanze psichiche dell'individuo di un rapporto di reciprocità.

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