PSICOLOGIA: L'autopresentazione e l'autoconservazione







All'interno del gruppo di appartenenza, spesso ci si comporta in modo da suscitare negli altri determinate reazioni che ci gratificano. Il modo in cui una persona si presenta agli altri, l'immagine che da di sé, si chiama autopresentazione.
A volte però il nostro comportamento può scatenare negli altri l'azione non previste. In questi casi si manifesta la frustrazione, la paura di non piacere, il timore di aver dato un'immagine sbagliata di sè. Questo concetto di immagine sbagliata, è errata per l'individuo stesso perché fuoriesce dai suoi schemi.
Esistono, livello cognitivo, meccanismi inconsci di autoconservazione, che cercano di mantenere stabile la rappresentazione di se stessi.




Saper gestire la propria opinione di sé permette di relazionarsi in modo adeguato con gli altri. Secondo molti studiosi l'efficacia di una persona nella gestione della vita sociale spesso dipende dalla capacità di indurre gli altri ad aderire a modelli convenzionali vincenti. Gli schemi sociali sono strutture cognitive che semplificano la realtà e guidano la costituzione di nuove conoscenze. Fra di essi vi sono i cosiddetti copioni, ovvero gli schemi sociali relativi agli eventi.
i risultati delle ricerche confermano che l'autoconsapevolezza può svolgere una funzione importante nella società punto riflettere su se stessi significa confrontarsi con i propri valori morali fondamentali, il che permette di essere più sinceri con gli altri. Le persone consapevoli di sè danno agli altri un'immagine di se stessi più fedele. Tuttavia, osservare mettere in discussione la propria parte interiore comporta dei rischi, ovvero possono emergere fallimenti fino a quel momento ben nascosti o aspetti della personalità difficilmente accettabili.

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