PSICOLOGIA:Melanie Klein







La psicoanalista austriaca Melanie Klein, ha fornito un contributo importante per l'analisi e la comprensione dei vissuti infantili, attraverso una riflessione originale sul mondo interiore. La studiosa condivide la concezione freudiana del dualismo pulsionale ma ritiene che le pulsioni libidiche e aggressive non debbono essere considerate da un punto di vista biologico e, ma bensì come fenomeni mentali.
Diversamente da Freud, Melanie Klein ritiene che il neonato sperimenta da subito delle relazioni aggettuali, ovvero delle relazioni con gli oggetti, anche se si tratta di oggetti interni, come angosce, fantasie, difese, emozioni e rappresentazioni mentali (=FANTASMI).
Questi oggetti sono connessi all'esperienza del bambino, in questo periodo collegati ai bisogni fisiologici. Se i bisogni sono soddisfatti, il bambino prova piacere fa esperienza dell'oggetto buono, che coincide inizialmente con la presenza fisica della madre.

 Se il bisogno non è pagato, il bimbo vive l'esperienza frustrante e non a pagamento del bisogno, come corrisponde l'oggetto cattivo, 

che coincide con l'assenza della madre. lei chiama questa fase posizione schizzo paranoide poiché un unico oggetto ovvero la madre, viene scissa in due, costituendo un oggetto buono quando gratifica, è un oggetto cattivo quando non soddisfa i bisogni del bambino. 
Intorno ai 5-6 mesi il bambino scopre che questi due oggetti sono la stessa persona e che la madre rappresenta le due realtà opposti, quella gratificante e quella frustrante punto questa posizione schizzo paranoide è quindi superata ed inizia la posizione depressiva punto che è caratterizzata dalla paura di perderlo oggetto amato.


Nella fantasia del bambino questa perdita è correlata a impulsi sadici. Contemporaneamente a queste fantasie di tipo sadico, nasce anche il senso di colpa relativa ad aver avuto queste fantasie. Per questo motivo secondo me la Nickline, il bambino sperimenterebbe una condizione di ambivalenza, di amore e odio verso l'oggetto amato, ambivalenza che si rivela essere fulcro del conflitto interiore. Il bambino supera A poco a poco, per una parte questa posizione depressiva, sperimentandola permanenza dell'oggetto e confortato dalle gratificazioni materne che compensano le frustrazioni l'oggetto buono è interiorizzato e arricchisce Lio punto Ma la paura della perdita è, i sentimenti ambivalenti, il senso di colpa non si superano del tutto possono essere riattivati in epoche successive da un lutto



Interessata all'analisi dei bambini, Klein individua nel gioco una tecnica che permette la terapia psicoanalitica anche nel periodo che precede lo sviluppo del linguaggio. Attraverso il gioco libero con pupazzi, giocattoli, oppure attraverso l'uso di materiali vario il bambino esprime le sue emozioni, timori, desideri, i conflitti inconci. L'analista deve considerare i vari aspetti del gioco e del bambino, quali materiali scegliere in che modo dovete giocattoli che cosa produce con egli. In seguito deve esprimere al bambino l'interpretazione delle sue fantasie in modo diretto, poiché questa interpretazione viene colto al bambino a livello inconscio. Attraverso la terapia quindi il bambino può superare i conflitti e controllare il senso di colpa.


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