PSICOLOGIA:Alfred Adler(considerato il primo ''eretico'')

Alfred Adler 


Lo psichiatra e psicoanalista austriaco Alfred Adler è il primo che si distacca dalla società psicoanalitica. 


Lui crede che la nevrosi non ha un origine sessuale, come invece riteneva Freud, ma dipende dalle relazioni che l'individuo stabilisce con gli altri esseri umani ed dal  senso di inadeguatezza individuale. 

L'individuo aspira la sua superiorità, per superare un complesso di inferiorità che ognuno sperimenta, poiché ogni bambino, di fronte all'adulto, si sente debole e vulnerabile. Inoltre anche da adulto, ogni individuo può provare sentimenti inadeguatezza, di inferiorità fisica o intellettiva. 

Lo sviluppo individuale si configura come:

  •  il tentativo di compensare e di ribaltare questo senso di inferiorità. 
(Ad esempio un ragazzo gracile che attraverso un impegno svolto ed esercizi costanti, riesce a sviluppare una muscolatura robusta e una corporatura sana.)

                             


                                                                 

questa aspirazione alla superiorità non va intesa come un'ambizione alla supremazia sugli altri, ma come una spinta alla realizzazione del sé creativo, come un tentativo di attribuire un senso alla propria vita. Questi obiettivi sono inseguiti in modo assolutamente personale, perché ognuno vive secondo uno stile di vita unico e irripetibile:
  •  secondo la propria storia personale, 
  • l'educazione ricevuta,
  •  l'ambiente in cui si è cresciuti.


Adler considera la nevrosi come una accentuazione del senso di inferiorità, determinata dal contesto:

  •  familiare
  •  sociale,
                                          
                                                     


e sottolinea come nel nevrotico prevalga la dimensione individuale su quella collettiva. Infatti il soggetto nevrotico tende a conseguire la metà dell'autorizzazione in modo asociale, prendendo che la società possa soddisfare i suoi desideri egoistici e sviluppando aggressività se non avviene. Gli scoppi individuali si configurano in contrapposizione a quelli collettivi.

La terapia attribuisce un forte peso alla dimensione cosciente, prevede un confronto diretto e aperto tra terapeuta e psicanalista, una libera discussione attraverso la quale il paziente è rieducato alla reazione sociale e aiutata a conciliare aspirazioni individuali ed esigenze sociali.

                                                       

Adler si è fortemente impegnato per il miglioramento del servizio educativo e sociali infatti dopo la prima guerra mondiale:

  •  ha contribuito all’organizzazione di consultori psicopedagogici per l'infanzia collegati al servizio pubblico.


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