ANTROPOLOGIA:Le nuove idee nel dibattito sulla cultura


Le nuove idee nel dibattito sulla cultura









L'espressione studi culturali si deve a Herbert Hoggarth sociologo studioso della cultura popolare inglese che nel 1964 affondò a Birmingham il ''Center contemporary cultural Studies''

In Gran Bretagna dopo la fine dell'Impero coloniale, verso la metà del XX secolo, si sentì la necessità di ripensare i rapporti tra le componenti della società inglese e la cultura del paese. Alla luce di fenomeni  come l'immigrazioni delle ex-colonie e di questioni che andavano sotto il nome di dimensioni:
  •  identitarie 
  • etnicità 
  • genere 
  • sesso 
  • corpo
  •  diritti 
  • minoranze 
  • eccetera 



il centro di studi culturali animato da Hoggart non si affermò nei luoghi della cultura alta per definizione, come potevano essere, per esempio, le prestigiose università di Oxford e di Cambridge. Lui è il suo gruppo di ricercatori interpretavano nella realtà sociale di allora. Ai problemi legati alle differenze etniche o al colore della pelle si aggiungevano quelli posti dalle disuguaglianze di classe, e dalle nascenti discussioni sul genere e l'identità sessuale.
 Per discutere questi problemi in una prospettiva critica, gli studi culturali ripresero il concetto antropologico e di cultura” adeguandolo però al contesto sociale inglese.

La cultura venne vista nella Gran Bretagna negli anni sessanta e settanta del 900, come un'arena un luogo di incontro e scontro e disputa dibattito per la formazione di idee e diritti da parte dei diversi gruppi sociali. Per questi studiosi la cultura non era qualcosa che apparteneva un gruppo particolare, come per esempio i giovani le donne gli immigrati. la cultura era invece ciò che i gruppi particolari dicevano di se stessi e quello che gli altri dicevano di loro. In questa prospettiva la cultura si configura come discorsi che si incontrano o si scontrano in uno spazio, quello sociale, dove ciascuno cerca di imporre o almeno proporre il proprio punto di vista
Questa idea di cultura come luogo di incontro/ scontro venne in gran parte ripresa dal filosofo e politico italiano Antonio Gramsci. 


Si tratta dell'idea  di cultura come campo in cui si determinano i rapporti di egemonia e di subalternità tra gruppi e classi sociali.





Centrale è in questa prospettiva la nozione di agency. La nazione di agency sintetizza la capacità che gli individui hanno di dare significati ad eventi e  rappresentazioni accogliendoli o  rifiutandoli per adattarsi e resistere loro. Rispetto a tali eventi rappresentazioni esi promuovono una propria forma di soggettività. Detta altrimenti in questo modo gli individui giungono a elaborare una consapevolezza o una delle se stessi.
Il concetto di agency serve a meglio definire l'autonomia di comportamento di individui nel contesto della propria cultura

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